Le Sezioni Unite civili della Corte di Cassazione con la sentenza n. 6477 del 16 gennaio 2024, depositata in data 13 marzo 2024, sulla questione di diritto relativa alla mancanza di sottoscrizione con firma digitale del difensore e se sia configurabile inesistenza o nullità dell’atto, hanno affermato in continuità con le statuizioni delle Sez. UU, nella sentenza n. 22438/2018 per cui è possibile desumere aliunde, da elementi qualificanti, la paternità certa dell’atto processuale, ha affermato che “……va ritenuto che la notificazione del ricorso nativo digitale dalla casellap.e.c. dell’Avvocatura generale dello Stato censita nel REGINDE e il deposito della copia di esso in modalità analogica con attestazione di conformità sottoscritta dall’avvocato dello Stato, rappresentano elementi univoci da cui desumere la paternità dell’atto, rimanendo così superato l’eccepito vizio in ordine alla mancata sottoscrizione digitale dell’originale informatico del ricorso”.